Otto Coester

Per lo storico dell’arte Will Grohmann Otto Coester è uno dei grandi della lunga e affascinante tradizione incisoria e in linea diretta con Callot, Piranesi, Goya, Meryon, Picasso.

Der Kunsthistoriker Will Grohmann zählt Otto Coester zu den Großen unter den Radierern und stellt ihn in die Reihe der „Tradition der Callot, Piranesi, Goya, Meryon, Picasso“.

 

 

Per i suoi allievi dell’Accademia di Düsseldorf, aspiranti artisti, impercettibile fautore di un regno protetto dove circolavano energia, affetto, generosità e complicità.

Für seine Schüler, den angehenden Künstlern der Akademie Düsseldorf, war er der heimliche Inszenierer einer Schutz und Freiraum bietenden Arbeitsatmosphäre, aufgeladen mit Energie, Vertrautheit, Generosität und Freundschaft.

 

 

Otto Coester lasciò l’incarico accademico nel 1967. Da allora per lunghi anni di seguito maestro e allieva si sono scambiati per corrispondenza le loro vicende di vita e di arte.

1967 trat Otto Coester in den Ruhestand. In den darauffolgenden Jahren tauschten Lehrer und Schülerin zahlreiche Briefe aus, in denen von Kunst und Leben die Rede war.

 

27/09/1980

Cara signora Rendel,

finalmente! Sono passati diversi giorni dall’arrivo della sua lettera di Lipari! Avrei voluto ringraziare subito, ma non trovavo modo di farlo. Spiegazioni, troppa confusione in casa. Visite, contrattempi vari. Così non sono riuscito a combinare nulla. […]

Mi sta scrivendo che ha in preparazione una mostra, suppongo una sua, con opere sue stavolta. Dove, quando, come? Chr. F. spera fin da ora che l’inaugurazione possa coincidere con qualche suo giorno libero, vuole venire, guardare…Ad ogni modo, in autunno, Chr. F. dovrà andare a Milano per parlare con Giorgi. Da quando c’è stata la mostra a Brescia e non a Mantova Giorgi non si fa più sentire. A parte la moglie che si fa viva con qualche telefonata. E poi, sempre in autunno, Chr. F. verrà anche a Firenze per commissioni vari del tipo Mannina etc.

Mi sto perdendo in chiacchiere. Solo, ci dev’essere pure la cronaca. Continuo con Heide Strieck che è venuta in agosto per qualche giorno, o meglio, per una settimana. Anche Noriko è venuta. Poi Yoko, sorella di Noriko, ma in un periodo diverso e col marito e la figlioletta bébé. Infine, dopo anni e anni, una visita a sorpresa: Soshi, al suo rientro in Corea. Era stata sei mesi in Europa. Ora può bastare con la cronaca!

? E ora? Oggi, 5 ottobre. E’ ora di continuare! Ma non potevo fare diversamente, di nuovo visite all’improvviso, e Keusen per diversi giorni. (Era andata così: Chr. F. di sua iniziativa aveva iniziato a coinvolgere nella sua scuola nostri ospiti di casa come collaboratori didattici. Sono venuti Heinz Edelmann con il suo film The Yellow Submarine, Franz Josef van der Grinten con opere di Beuys, Noriko Hori per una settimana giapponese etc etc. Risultato: Il ministero si è preso l’impegno di stanziare finanziamenti per questo tipo di progetti che chiamano progetti pilota.) Per cui, con Keusen in casa, non sbrigavo più nulla e la lettera è stata abbandonata. Discussioni a non finire, facevo tardi la mattina e tardissimo la sera. E confesso che con i miei anni mi rimane difficile stare a questi ritmi…Con gli anni, l’uomo non solo arriva al punto di sentirsi estraneo alla vita piena e attiva ma arriva anche il momento in cui perfino il termine “attività, azione” gli diventa un vocabolo vuoto.

Beh, lasciamo stare. Per quanto riguarda me, me stesso e il mio piccolo mondo di vita quotidiana, confesso che mi sento bene, appagato, sereno, tranquillo. Senza problemi. E’ vero, i problemi ci sono, pressioni, costrizioni che ci giungono dall’esterno, dal mondo esterno, etc etc.

Invece adesso, per l’uomo anziano che sono io, come si lascia de-scrivere la propria realtà? Ci provo, egli, solo, seduto all’angolo di un banco in chiesa, immobile, senza pensieri. Ne pensieri alti ne pensieri bassi. Assenza completa. Solo silenzio, quiete, pace. E questo è TUTTO, o quasi. Privo di sensi bensì sveglio. Ebbene, forse tutto ciò non si lascia descrivere, almeno non in questo modo. Perché non si ha più nulla da dire, perché non si ha più nulla da pensare.

Mi perdoni! Come vede il mio scrivere vale poco o nulla.

Con i migliori auguri per lei e i suoi cari

Suo Otto Coester

 

 Oggi, a distanza di tanti anni, ma di pochi metri da casa mia a Firenze si conservano al Gabinetto dei disegni e delle stampe (GDSU) degli Uffizi 264 opere di Otto Coester tra disegni, incisioni e litografie. Una coincidenza di vicinato inimmaginata e di grande felicità.

Heute - nach vielen Jahren und nur wenige Schritte von meiner Wohnung in Florenz entfernt – sind 264 Arbeiten von Otto Coester – Zeichungen, Radierungen und Lithos - im «Gabinetto dei disegni e delle stampe» (Kabinett für Handzeichnungen und Drucke) der Uffiziengalerie aufbewahrt. Eine ungeahnte, glückhafte nachbarschaftliche Konstellation.

 

Rendel Simonti, 2016